Farlo in bici è vietato e su questo la legge è davvero chiarissima, andiamo a vedere una cosa che deve sapere chi viaggia su due ruote.
Il mondo delle bici è cambiato molto con l’introduzione dell’elettrico, ma oggi parliamo di una cosa differente.
Scendiamo ora nei particolari.
Bici e divieti
Negli ultimi tempi, l’interesse verso le dashcam, ovvero telecamere da cruscotto installate all’interno dei veicoli, ha registrato un notevole incremento. Questi dispositivi sono diventati particolarmente popolari non solo tra gli automobilisti ma anche tra i motociclisti, ciclisti e skaters che desiderano montarle sui loro caschi. La ragione principale di questo trend è legata alla volontà di documentare i propri viaggi, i paesaggi attraversati ma anche, e forse soprattutto, per registrare eventuali incidenti o comportamenti imprudenti da parte di altri utenti della strada.
La questione della legalità delle dashcam in Italia si inserisce in un contesto normativo ben preciso che tocca vari aspetti legati sia alla privacy che alla sicurezza stradale. Secondo l’articolo 141 del codice della strada italiano, il conducente deve mantenere il pieno controllo del veicolo in ogni momento e deve essere capace di eseguire tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza. Da ciò deriva che la posizione della dashcam non deve in alcun modo limitare il campo visivo del conducente o rappresentare un pericolo per la sicurezza sulla strada.
Nonostante non esista una legge specifica che vieti esplicitamente l’uso delle dashcam all’interno dei veicoli, è fondamentale assicurarsi che queste siano collocate correttamente per evitare sanzioni durante eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine. Le multe previste per violazioni relative al posizionamento scorretto della telecamera possono variare da 41 a 169 euro.
Per quanto riguarda l’utilizzo delle dashcam montate sui caschi di motociclisti, ciclisti o skater, la situazione appare meno complessa rispetto alle auto. Non essendoci specifiche disposizioni legislative che vietano tale pratica, nessun agente potrà sanzionarvi per aver installato una telecamera sul vostro casco mentre siete in movimento su strade pubbliche.
Privacy e condivisione dei filmati
Un altro aspetto cruciale nell’utilizzo delle dashcam riguarda la privacy e la condivisione dei filmati registrati. La normativa europea impone limitazioni precise sulla diffusione di immagini che possano identificare persone o targhe senza il loro consenso esplicito. È quindi permesso registrare ed archiviare le immagini catturate dalla propria dashcam purché queste non vengano poi pubblicate o diffuse senza aver preventivamente oscurato volti e targhe attraverso tecniche di video editing come pixelaggio o sfocatura.
Questo significa che sebbene sia legale utilizzare una dashcam per scopi personali o come memoriale del proprio viaggio, qualsiasi tentativo di pubblicazione online dovrà rispettare rigorosamente le regole sulla privacy.
Infine è importante considerare l’utilizzo dei filmati registrati dalle dashcam come prova nei sinistri stradali. Sebbene questi dispositivi possano sembrarci degli alleati preziosissimi nel documentare dinamiche d’incidente a nostro favore, bisogna tenere presente che il loro valore probatorio è soggetto all’apprezzamento del giudice nel contesto processuale specifico.
I filmati possono essere utilizzati nelle controversie legali solo se la loro autenticità non viene messa in discussione dalla controparte; altrimenti potrebbero perdere completamente valore probatorio davanti a dubbi sulla data dell’incidente o sull’angolazione della ripresa ad esempio.
In conclusione (senza usare “in conclusione”), navigando tra questioni legalistiche ed etiche relative all’utilizzo delle dashcam sia su veicoli sia sui caschi personalmente indossabili durante attività quali moto,ciclismo o skateboarding emerge chiaramente quanto sia fondamentale informarsi adeguatamente prima dell’installazione e dell’utilizzo effettivo di tali dispositivi.
