L’arrivo della stagione invernale porta con sé una serie di cambiamenti non solo nel nostro modo di vestire ma anche nel comportamento delle nostre automobili, in particolare quelle ibride.
Molti proprietari di queste vetture hanno notato un incremento nei consumi durante i mesi più freddi, fenomeno che può arrivare fino al 20% in più rispetto alle temperature più miti. Ma quali sono le ragioni tecniche dietro a questo aumento dei consumi?
Scopriamolo insieme.
La prima area da esplorare è quella del motore termico, un componente presente sia nelle auto tradizionali che in quelle ibride. Tre sono i principali fattori che influenzano il suo funzionamento a basse temperature:
Per ovviare a questi problemi, i motori termici devono essere riscaldati prima di poter operare efficacemente. Questa necessità diventa ancora più pressante d’inverno quando le temperature esterne possono scendere ben al di sotto dello zero.
Nelle auto ibride, anche se la partenza avviene in modalità elettrica, il motore termico viene avviato quasi immediatamente in condizioni di bassa temperatura per permetterne il riscaldamento. Durante questa fase viene utilizzata una miscela aria-carburante arricchita per sostenere la combustione nonostante la condensazione che può verificarsi sulle pareti fredde dei cilindri. Questa pratica aumenta inevitabilmente i consumi poiché parte del carburante introdotto non contribuisce effettivamente alla produzione di energia ma serve solo a mantenere attiva la combustione.
Passando alla componente elettrica delle auto ibride troviamo due elementi chiave: la batteria e il motore elettrico. Il freddo impatta meno sul motore elettrico rispetto al termico poiché non ci sono problemi legati alla combustione o alla lubrificazione. Tuttavia, è nella batteria che incontriamo delle difficoltà significative:
Sebbene nelle auto ibride questo problema sia meno critico rispetto alle puramente elettriche (non si verifica una perdita diretta di autonomia), l’efficienza complessiva dell’auto ne risente comunque.
Mettendo insieme quanto analizzato sui motori termici e sulla parte elettrica possiamo dedurre che d’inverno le auto ibride tendono ad appoggiarsi maggiormente sulla loro componente termica per diverse necessità: dal riscaldamento del propulsore stesso fino al mantenimento dell’abitacolo caldo attraverso l’utilizzo del calore residuo prodotto dal motore.
Questo uso intensivo del motore termico spiega l’aumento dei consumi osservato dai proprietari durante i mesi freddidi: l’auto diventa “meno ibrida” ed è costretta ad operare con logiche simili a quelle delle vetture esclusivamente termiche.
Inoltre, va considerato come tale impatto sui consumi sia particolarmente evidente nei tragitti brevi dove il veicolo non ha sufficiente tempo per raggiungere una temperatura ottimale di funzionamento; situazione nella quale l’ibrido mostra limitazioni simili ai veicoli tradizionalmente alimentati solo da benzina o diesel.
In sintesi, mentre gli avanzamenti tecnologici hanno reso le auto ibride sempre più efficientI ed ecologiche durante tutto l’anno, rimane evidente come le sfide poste dalle basse temperature richiedano ancora compromessI significativI nel breve periodo invernale – un piccolo prezzo da pagare per chi sceglie questa via verso una mobilità sostenibile.
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