Con l’arrivo della primavera, molti di noi sentono il desiderio di trascorrere più tempo all’aria aperta e, come ogni anno, alcuni considerano l’idea di acquistare una bicicletta elettrica o a pedalata assistita per muoversi in città. Occhio alla legge.
Prima di procedere con l’acquisto, tuttavia, è fondamentale conoscere alcune regole basilari della normativa italiana riguardante le biciclette a pedalata assistita per evitare sanzioni salate e altri rischi.
Andiamo a scoprire qualcosa più da vicino.
Spesso si utilizzano i termini “bici elettrica” e “bici a pedalata assistita” come se fossero sinonimi. Tuttavia, la terminologia corretta da utilizzare è “biciclette a pedalata assistita”. Questa distinzione non è solo una questione linguistica ma riflette anche specifiche caratteristiche tecniche che queste biciclette devono avere per essere conformi alla legge.
La normativa che regola i dettagli tecnici delle biciclette elettriche o a pedalata assistita è il Regolamento UE 168/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, recepito anche dall’Italia nell’articolo 50 del Codice della Strada. Secondo questa normativa, le biciclette a pedalata assistita sono considerate velocipedi se dotate di un motore ausiliario con potenza nominale continua massima di 0.25 kilowatt che riduce progressivamente l’alimentazione fino ad interrompersi quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare.
Per essere considerate legalmente come velocipedi tradizionali, le biciclette a pedalata assistita devono soddisfare alcuni requisiti tecnici essenziali:
Se questi criteri vengono rispettati, la bici viene trattata alla stregua delle tradizionali biciclette muscolari in termini di regole stradali da seguire.
Le biciclette che superano questi limiti tecnici vengono classificate diversamente dalla legge italiana ed equiparate ai ciclomotori. Questo comporta l’obbligo di soddisfare requisiti aggiuntivi quali libretto di circolazione, assicurazione obbligatoria, uso del casco protettivo e targa identificativa.
Inoltre, esistono categorie particolari come le S-Pedelec (speed pedelec) con potenze fino a 4 kilowatt che possono raggiungere velocità massime superiori (fino ai 45 km/h), ma al momento non sono ancora pienamente regolamentate in Italia.
Utilizzare una bici non conforme alle normative può portare all’applicazione delle stesse sanzioni previste per l’utilizzo irregolare dei ciclomotori: multe salate ed eventualmente il sequestro del mezzo. In caso d’incidente con una bici illegale le conseguenze possono essere ancora più gravi sia dal punto vista fisico sia economico dato il rischio elevato d’incontrarsi in cause legali onerose per danneggiamenti o lesioni personali.
Prima dell’acquisto è quindi cruciale informarsi adeguatamente sui modelli disponibili sul mercato assicurandosi che siano conformi alla legislazione vigente per godersela serenamente senza incorrere in spiacevolissime sorprese legali ed economiche.
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